Il sale è un elemento molto importante, ma il consumo medio che ne facciamo è di gran lunga superiore ai bisogni reali del nostro organismo.
Si tratta di un problema di salute pubblica, in quanto gli italiani assumono giornalmente un quantitativo di sale maggiore del previsto. Dobbiamo considerare che esiste una stretta relazione tra riduzione del suo consumo o di prodotti che ne contengono grosse quantità e la diminuzione dell’insorgenza di alcuni tumori e di malattie croniche.
Il sapore del sale da cucina (cloruro di sodio) e le sue caratteristiche sono legate principalmente al sodio; ogni grammo di sale contiene circa 0,4 g di sodio. In condizioni normali il nostro organismo elimina giornalmente da 0,1 a 0,6 g di sodio. Questa quantità va reintegrata con la dieta. Tuttavia, non è necessaria l’aggiunta di sale ai cibi, in quanto già il sodio contenuto in natura negli alimenti è sufficiente a coprire le necessità dell’organismo. Solo in condizioni di sudorazione estrema e prolungata, i fabbisogni di sodio possono aumentare. Ogni giorno l’adulto italiano ingerisce in media circa 10 g di sale (cioè 4 g di sodio), quindi molto più (quasi dieci volte) di quello fisiologicamente necessario. Il sodio è contenuto già naturalmente negli alimenti, nell’acqua, frutta, verdura, carne, ecc.; nel sale aggiunto nella cucina casalinga o a tavola; nei prodotti trasformati (artigianali e industriali).
(da “Imparare la Dieta Mediterranea” di Antonella Venezia)