
Goccia di nutrizione
IL ROSSO CHE PROTEGGE!
I pomodori sono una fonte alimentare di numerosi micronutrienti e composti benefici per la salute dell’uomo. Tra questi, di notevole importanza, sono i carotenoidi tra cui il più abbondante, il licopene, conferisce il colore rosso al frutto e ha attività nella riduzione del rischio di cancro alla prostata; mentre il beta-carotene, di colore giallo-arancio, si trasforma in vitamina A dopo ingestione. La cottura e il consumo combinato con olio extravergine di oliva migliorano la biodisponibilità dei carotenoidi massimizzando l’effetto sulla salute. Tra le vitamine prevalgono le vitamine C ed E con proprietà anti invecchiamento e le vitamine K e B9 importanti per la protezione da anemia e osteoporosi. Tra i minerali il potassio aiuta a controllare la pressione arteriosa.
Goccia di sostenibilità
LA BUCCIA: FIBRA E CAROTENOIDI!!
I carotenoidi nel pomodoro si concentrano nella buccia dove si trovano chimicamente legati alle fibre e alle proteine. Pertanto, eliminando le bucce oltre a perdere la fibra contenuta, si rinuncia anche ai carotenoidi. Per evitarlo, se le bucce di pomodoro non sono gradite, è consigliato frullarle.
Goccia di tipicità
DALLA CAMPANIA TANTE VARIETÀ!
Esistono diverse varietà di pomodori campani:
- Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese Nocerino: dalla forma oblunga con caratteristico “pizzo”, per la ricchezza d’acqua e la fibrosità si presta bene all’utilizzo come condimento della pizza STG napoletana e la preparazione del ragù napoletano.
- Pomodoro Re Umberto (Fiascone): simile al San Marzano, tipico della costiera amalfitana.
- Pomodorino del Piennolo DOP: tipico del Vesuvio, è coltivato sul monte Somma e nei paesi vicini (portici Ercolano), caratteristico per l’alta conservabilità in grappoli.
- Pomodorino Corbarino: coltivato sui monti Lattari soprattutto a Corbara fino a Castellammare di Stabia, ha forma di piccola lampadina rossa.
- Pomodoro di Sorrento (cuore di bue): pomodoro insalataro, costoluto per eccellenza, di grossa pezzatura con striature verdi al momento della raccolta.
Tutti i contributi informativi sono stati realizzati dai docenti del Dipartimento di Agraria e il CdL in Scienze Gastronomiche Mediterranee dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”.